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Home > Ultimo tango a Gemonio

Ultimo tango a Gemonio

21 de maio de 2012 - Por Comunità Italiana
Il paesello del Varesotto culla e bara della Lega Lombarda

A Gemonio è nato il sogno padano. A Gemonio è iniziata la saga dei Bossi. Ora il sogno padano e la saga dei Bossi sono miseramente naufragati. Peccato: il richiamo era forte. Sono lombardo, non ho votato Lega né ho pensato di votarla, ma le idee del Bossi della prima ora erano molto attraenti. Umberto Bossi percepí, 22 anni fa, che c’era spazio per un movimento politico che unisse le genti padane per rivendicare diritti che l’Italia unitaria non riconosceva. Alle genti del nord, lombardi, veneti e piemontesi, diede una bandiera e un credo politico semplice e sensato: l’idea di una Italia federalista, l’esaltazione dei valori del territorio e l’apertura ad una immigrazione molto controllata. Idee condivisibili. Il federalismo assegnerebbe alle Regioni larga autonomia amministrativa e fiscale e, insieme, la responsabilità di spendere solo il valore delle tasse e imposte raccolte. Il governo centrale aiuterebbe le Regioni in difficoltà che, nel tempo, dovrebbero tendere ad essere autosufficienti. Ogni Regione dovrebbe trovare un suo efficiente equilibrio. Non ci sarebbe più spazio per sprechi e clientelismo politico e le gestioni fallimentari alla Bassolino avrebbero vita breve. I cittadini, con il voto, dovrebbero darsi amministrazioni efficienti altrimenti sarebbero punite con imposte più elevate. L’immigrazione, secondo Bossi, dovrebbe essere contenuta e controllata: l’Italia non può semplicemente spalancare le porte al terzo e quarto mondo. Pienamente condivisibile è l’esaltazione dei valori del territorio: l’Italia ha isole di meravigliosa diversità; coltivarne e conservarne le diverse culture è un dovere e un valore. L’idea di una Europa politicamente forte e unita, nella quale convivono e si completano regioni di culture diverse, è affascinante. Queste, in chiave poetica, erano le idee del Bossi della prima ora. Idee che hanno trovato spazio nei cuori padani, e non solo. La Lega Lombarda riuscí ad ottenere oltre il 10% dei voti a livello nazionale, con punte del 30% nelle Regioni del nord, e oggi governa il Veneto e il Piemonte oltre a sostenere in forma determinante il governo della Lombardia.
Ma, cosí come tutte le entità viventi hanno nel loro seno i germi per l’autodistruzione, anche per la Lega è giunta l’ora del dramma. Ed è giunta molto prima di quanto potessimo immaginare, e in forma drammatica. Soprattutto se si pensa che noi, gente lombarda, siamo i figli di una razza contadina forse un poco rozza, ma sana e concreta, tenace e operosa, che ha dato all’Italia gran parte della sua struttura industriale e della ricchezza che l’ha fatta prospera. Da tempo si percepivano segnali che la Lega non era più la stessa: gesti e parolacce volgari dello stesso Bossi, insulti alla bandiera italiana, dichiarazioni stupide dei suoi seguaci più fedeli, nepotismo, inviti alla secessione del Nord Italia, lotte intestine nel partito, opposizione aspra all’attuale governo per scopi puramente elettorali, l’ inspegabile ascesa di alcuni suoi discutibili dirigenti. Tra essi il tesoriere, una figura il cui aspetto non ispira la minima fiducia; gestí il patrimonio della Lega, che è patrimonio comune, con fantasiosa disinvoltura investendo, secondo i media, in lingotti d’oro, diamanti, titoli di Cipro e della Tanzania e spendendo in automobili costose e lussi destinati a dirigenti della Lega, tra i quali il figlio di Bossi, detto “ il Trota” per il modestissimo acume del suo pensiero. Ora la Lega affonda, ma si vuole salvare almeno il “ Capo” Umberto Bossi: si dice che non sapeva. Cioè non vedeva. Non mi sembra generoso che lo si dipinga cosí rincitrullito al punto di non vedere l’evidenza. E se ha visto, come lo si può ancora osannare come capo? Bastano i suoi innegabili meriti storici?
Non sappiamo in questo momento cosa sarà della Lega. La tempesta è violenta, le lotte interne laceranti, i suoi elettori sconcertati. Perderà molti voti alle prossime elezioni. Dispiace: le idee originali riflettono ciò che molti italiani pensano anche se poi, per cento motivi, danno il voto ad altri partiti. Onore, nonostante tutto, a Umberto Bossi: ha dato vita a un movimento nuovo, originale e vicino al suo popolo: purtroppo la sua malattia e la sua debolezza hanno affossato la sua creatura.  

Comunità Italiana

A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.