Venere ha mantenuto le promesse ed il suo transito sul disco del Sole ha offerto uno spettacolo unico, che si ripetera’ soltanto fra 105 anni. E’ stata un’occasione rara per astronomi e astrofisici, che durante il passaggio hanno potuto raccogliere informazioni preziose per studiare il pianeta e la sua particolare atmosfera, autentico laboratorio naturale per studiare l’effetto serra.
L’evento e’ stato seguito dai satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e della Nasa e, oltre alla comunita’ scientifica, ha mobilitato gli astrofili di tutto il mondo. In Italia e’ stato studiato dagli esperti dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) e dalle migliaia di appassionati del cielo dell’Unione Astrofili Italiani (Uai). Le buone condizioni meteo su gran parte dell’Italia hanno permesso di seguire l’evento al meglio, a partire dalle 5,30 del mattino. ‘’E’ stato un grande spettacolo astronomico e la visibilita’ e’ stata ottima’’, dice dalla Toscana il responsabile delle attivita’ di divulgazione della Uai, Paolo Volpini. ‘’Siamo saliti su una collina per avere meno ostacoli possibile all’orizzonte ed abbiamo potuto seguire le fasi finali del transito per circa un’ora. Le condizioni meteo erano ottime, a parte qualche nuvoletta all’orizzonte che ha coperto il Sole per i primi minuti’’.
I primi a poter osservare il transito di Venere dall’Italia sono stati ricercatori e appassionati della costa adriatica, dalla quale il fenomeno era visibile a partire dal sorgere del Sole, alle 5,30. Era questa l’ora in cui si erano dati appuntamento gli astrofili di Ravenna e lo spettacolo e' stato cosi' bello che nemmeno il terremoto avvenuto alle 6,08 e' riuscito a interrompere l'osservazione.
Fonte: Ansa