Gli italiani chiedono al Governo decisione, onestà e competenza
“L’Uomo è Dio: è ovunque e chiunque. Conosce ogni cosa: questo è il nuovo mondo di Prometeus.” Parole di Casaleggio, mente, o sciamano, del Movimento 5 Stelle: concetti semplici e chiari, come possiamo capire. Nel 2020, secondo Casaleggio, un disordine mondiale distruggerà tutti i pregiudizi nazionali, umanistici e religiosi. Il web si imporrà sull’uomo, l’identità di tutti gli esseri umani sarà registrata su Google e nel 2054 vi sarà la prima elezione per il governo di un Nuovo Ordine Mondiale che ci darà la felicità. Non scherziamoci sopra; c’è qualcosa di tragicamente vero in queste profezie, e dovremmo meditare, anche se abbiamo sorriso alle previsioni catastrofiche dei Maya e dei Testimoni di Geova e alle ormai sorpassate elucubrazioni futuristiche degli scritti di Orwell. Ma gli italiani oggi sono alle prese con problemi più pressanti, spesso di sopravvivenza, e sono poco inclini a meditare su teorie che straparlano di “decrescita felice”, contrapposta al fatuo benessere che ci proporziona la costante crescita economica, mito fasullo e insano basato sull’aumento progressivo dei consumi fino all’esaurimento totale delle risorse terrestri. Non è proprio il momento di filosofie esistenziali.
Casaleggio è una figura enigmatica: viso ascetico alla Yoko Ono, lunghi capelli da caos religioso, allegria da camera mortuaria, misterioso, accuratamente nell’ombra. Fu manager mediocre: nel mondo Olivetti e Telecom ha diretto la Webegg, una impresa di servizi, con pessimi risultati e idee discutibili. Per esempio, ognuna delle tre sedi aveva un grande spazio a forma di uovo: serviva a pensare. Ora pensa come fornire a Grillo strategie e tattiche: l’uso della rete, il blog grillino, che secondo il Sole24Ore fattura alcuni milioni in pubblicità, il vaffa-day, le 5 stelle ecc., cioè gli utensili dell’azione politica del movimento. La mente, o la volpe, è oggi un manager di successo. La voce gliela dà Grillo, il gatto, il quale tra varie fesserie urla molte cose ovvie. Se le dicesse parlando calmamente, senza gridare e insultare, passerebbe inosservato. Ma Grillo vuole provocare, grida che il sistema dei partiti è superato, come diceva Hitler, e dirige il movimento con mano fascista senza ammettere contraddittorio e condannando chi disobbedisce. “I ragazzi eletti vanno controllati e se sono contro la linea vanno messi in croce o epurati”: Casaleggio dixit. Un movimento quindi che non conosce la democrazia e che unisce tanti bravi ingenui giovani a estremisti di destra e di sinistra e a disadattati di varia natura.
Il M5S ha il grande merito di aver finalmente indotto gli italiani a ribellarsi contro un “sistema” politico inefficente, costoso, corrotto. Gli italiani non hanno mai avuto il coraggio di fare la sacrosanta rivoluzione che le urla di Grillo hanno ora innescato. Qualcosa è cambiato: con il voto dato a Grillo gli italiani dicono che vogliono dai politici onestà, efficienza, competenza, rinuncia ai privilegi e senso dello Stato. Era ed è ovvio, e lo sapevamo anche prima, ma subivamo gli scandali e il malcostume politico senza ribellarci, neppure al momento del voto.
Ora però sembra che Grillo, dopo aver innescato un benefico “tsunami”, non sappia come andare avanti. I suoi 163 giovani, inconsapevoli e inesperti parlamentari, non hanno finora presentato alcun progetto di legge e si sono distinti per gaffes e maleducazione. Grillo dice che vuole governare da solo, non vuole alleanze. Pensare di essere governati da questi volonterosi giovani, dal loro esagitato antidemocratico leader e dal suo cardinal Richelieu dai lunghi capelli è un incubo per la maggior parte degli italiani. Ci sta bene che il gatto e la volpe dicano no al malgoverno, ma criticare non basta e dire sempre no a prescindere è l’integralismo cinico di chi spera che la situazione, già tragica, peggiori per poter avere più voti alle prossime elezioni. Un calcolo macabro sulle spalle degli italiani. In questi giorni di fine marzo Bersani sta tentando di fare un governo; non possiamo sapere cosa accadrà. Perderemmo una grande occasione se nascesse un governo “vecchia maniera” che soffocasse la nostra voglia di rinnovamento. Auspichiamo che Grillo collabori e apporti quanto di buono c’ è nel suo movimento. L’Italia intera lo ringrazierebbe.