Il sottosegretario alla Presidenza ha visitato Rio per accompagnare gli atleti italiani delle Paralimpiadi e ha approfittato dell’occasione per incontrare anche i rappresentanti della collettività italiana
al Consolato
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Luca Lotti, ha visitato Rio de Janeiro a settembre in occasione delle Paralimpiadi nelle vesti ufficiali di rappresentante del Governo italiano.
— Ho voluto fortemente essere qui ad accompagnare i nostri atleti perché crediamo molto nello sport come strumento per superare anche le difficoltà di chi magari ha avuto un trauma, un incidente, una malattia — ha affermato Lotti a Comunità durante il suo incontro con i rappresentanti della collettività italiana di Rio de Janeiro l’11 settembre.
Il Sottosegretario ha assistito alle competizioni di triathlon, le prime nella storia delle Paralimpiadi. Inoltre, ha visto anche le gare di salto in lungo e quelle di nuoto, dove ha portato fortuna al nuotatore Federico Morlacchi che ha conquistato la prima medaglia d’oro dell’Italia a Rio2016, vincendo nei 200 m misti categoria SM9.
— È stato bellissimo vedere i nostri ragazzi gareggiare e poter vedere anche qualche medaglia vinta dall’Italia — ha dichiarato il sottosegretario fiorentino. Durante la sua visita di due giorni, Lotti ha visitato anche il Villaggio Paralimpico e ha elogiato le belle strutture e la buona organizzazione brasiliana.
Dopo aver assistito alle gare di nuoto, il sottosegretario si è recato al Consolato italiano, dove erano presenti l’ambasciatore, Antonio Bernardini, il console, Riccardo Battisti, la deputata italo-brasiliana, Renata Bueno e altri membri della collettività.
— Quest’incontro ha come compito quello di testimoniare la volontà di tenere un rapporto acceso e di continuare a dare un segnale d’impegno per i nostri concittadini all’estero. Quindi parlare di quelli che sono i problemi, le occasioni di sviluppo, quello che il governo può fare a servizio delle nostra comunità all’estero — ha dichiarato Lotti.
L’Ambasciatore ha espresso la sua contentezza nel vedere una frequenza di visite degli esponenti del governo italiano, “grandi sostenitori per un rafforzamento dei rapporti tra Italia e Brasile che si muovono su un tessuto di relazioni molto denso e intenso e anche storico”. Il diplomatico ha ricordato la visita del premier Renzi ad agosto e della ministra delle Riforme Maria Elena Boschi a fine settembre e ha annunciato la visita a novembre del sottosegretario agli esteri, Vincenzo Amendola, per una riunione dedicata alle strutture consolari e del ministro per lo Sviluppo economico, Carlo Calenda, che accompagnerà una missione imprenditoriale.
Lotti ha sottolineato che questi momenti non sono un’occasione di passarella o di viaggio, ma un modo tramite il quale far sentire partecipi e presenti le comunità all’estero.
— Vogliamo cercare di raccontare, capire ed anche ascoltare quelle che possono essere le difficoltà, i problemi, piuttosto che le modalità di intervento tramite le quali dall’Italia possiamo stare vicino alle nostre comunità — ha ribadito il sottosegretario ricordando come il rapporto tra Italia e Brasile sia fondato sulla continuità anche delle visite.
Il referendum costituzionale è un appuntamento importante anche per la collettività italiana in Brasile
Prima dell’incontro presso il Consolato italiano, il sottosegretario alla Presidenza ha tenuto una riunione informale nel quartiere carioca di Barra da Tijuca per confrontarsi sul prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre. Appuntamento a cui sono chiamati a partecipare anche gli italiani all’estero per approvare o respingere la riforma che porta il nome dell’attuale ministra Maria Elena Boschi, che ne è stata promotrice insieme al governo Renzi.
A differenza dei referendum abrogativi, come l’ultimo sulle trivellazioni del 17 aprile, quello costituzionale per essere valido non ha bisogno di raggiungere il quorum, cioè non è necessario che vada a votare il 50 per cento più uno degli aventi diritto.
Lotti ha riassunto in tre punti principali la spiegazione delle ragioni del Sì al referendum.
— Per noi il punto centrale è che per gli italiani, vale anche per quelli residenti all’estero, approvare una legge sarà molto più facile e più breve nel percorso. Con il nuovo sistema, votando Sì, è possibile ridurre il passaggio in una delle due camere. Questo è un vantaggio incredibile per l’iter legislativo — ha spiegato il vicesegretario citando la fine del bicameralismo perfetto.
Attualmente tutte le leggi devono essere approvate da entrambe le camere, questo vale anche per la fiducia al governo. Con la riforma proposta dal governo Renzi, la Camera dei deputati diventa l’unico organo eletto dai cittadini a suffragio universale diretto e l’unica assemblea che dovrà approvare le leggi ordinarie e di bilancio, oltre a concedere la fiducia al governo. Il secondo punto, enunciato da Lotti, riguarda le competenze tra Stato e regioni e fa riferimento al titolo V della Costituzione.
— In Italia per alcune materie, come l’energia, il trasporto, il turismo, le regole sono diverse da regione a regione. La riorganizzazione delle competenze fra Stato e regione aiuta tutto il Paese su quelle materie ad essere esclusivamente di competenza dello Stato. Questo faciliterà anche tutti quei contenziosi che si vengono a creare tra Stato e regioni che per anni bloccano l’iter di un provvedimento nazionale o regionale — ha affermato il sottosegretario di 34 anni.
Con la riforma, alcune materie tornano alla competenza esclusiva dello Stato, tra cui: l’ambiente, i trasporti e navigazione, la gestione di porti e aeroporti e la sicurezza sul lavoro.
Infine, il terzo punto riguarda il taglio dei costi e dei posti della politica. Lotti ha spiegato che il nuovo Senato sarà composto sostanzialmente da presidenti eletti all’interno delle regioni, quindi dai consiglieri regionali e da sindaci delle città metropolitane.
— Ciò comporta un risparmio in termini di emolumenti per quanto riguarda i novi ruoli del Senato e un risparmio di funzioni perché riducendo la macchina amministrativa, Camera e Senato avranno un unico luogo dove dover lavorare — ha affermato il rappresentante del governo.
Con la riforma, il Senato diventa un organo rappresentativo delle autonomie regionali composto da 100 senatori (invece dei 315 attuali), di cui 74 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 di nomina presidenziale.
— Mi auguro che anche nella comunità italiana in Brasile, si possa discutere, conoscere e parlare, e ovviamente argomentare il Sì e il No, in merito alle proposte che verranno fatte e in merito alla decisione di votare come ciascuno vuole e come ciascuno deve e può fare per il referendum — ha concluso il sottosegretario alla Presidenza prima di far ritorno a Roma.
Guida al voto per gli italiani all’estero
Gli elettori residenti all’estero ed iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno prima del 4 dicembre il plico elettorale al loro indirizzo di residenza per votare per il Referendum Costituzionale. Nel caso in cui l’elettore non lo ricevesse, potrà richiedere il duplicato all’Ufficio consolare di riferimento. Il Ministero dell’Interno ha ricordato che è dovere del cittadino informare l’ufficio consolare competente su eventuali cambi di residenza. Inoltre, anche i cittadini italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi, nel quale ricade la data di svolgimento della consultazione elettorale, nonché i familiari con loro conviventi, potranno partecipare al voto per corrispondenza.