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Home > Unicredit, accordo vicino Profumo verso le dimissioni

Unicredit, accordo vicino Profumo verso le dimissioni

21 de setembro de 2010 - Por Comunità Italiana

L'amministratore delegato pronto a lasciare, secondo indiscrezioni, per evitare di essere sfiduciato, dopo le polemiche in seguito all'incremento della partecipazione dei soci libici al capitale della banca. Titolo in ribasso a Piazza Affari

MILANO – Potrebbero arrivare anche prima del consiglio di amministrazione, previsto per le 18, le dimissioni dell'amministratore delegato di Unicredit Alessandro Profumo. Le indiscrezioni di stampa, secondo le quali l'accordo tra il manager e la banca sarebbe giù raggiunto, non sono però confermate dalla banca. Il Cda a questo punto non sarebbe più l'occasione per la resa dei conti tra il manager e gli azionisti che lo contestano, in particolare per l'incremento della partecipazione dei soci libici nel capitale della banca, ma piuttosto la sede per la ratifica della decisione di Profumo e per disporre sul dopo.

{mosimage}Il Cda straordinario del gruppo bancario ha al momento all'ordine del giorno il tema del rapporto tra i rappresentanti dei soci e il banchiere. La vicenda Unicredit si interseca con la riunione del cda e l'assemblea del patto di Mediobanca. E infatti il presidente del gruppo bancario Dieter Rampl non è andato stammatina nella vicina Piazzetta Cuccia, dove è invece presente Fabrizio Palenzona, e si è trattenuto a Piazza Cordusio da questa mattina. Le deleghe passerebbero proprio al presidente Dieter Rampl, in attesa della nomina di un sostituto, che potrebbe essere, sempre in base a indiscrezioni, un banchiere internazionale.

Anche oggi il sindaco di Verona Flavio Tosi in un intervento a Radio24 ha mosso all'ad dure critiche: "Se ti trovi dalla sera alla mattina qualcuno in casa e nessuno ti ha avvisato e qualcuno lo sapeva è come se tu avessi il custode di casa tua che ti fa entrare uno senza avvisarti: più o meno quello che è successo in Unicredit". Per Tosi, bisognava invece "fermare i libici al 5%": "Mi occupo di politica e non faccio il banchiere ma far entrare dei soci come Gheddafi ed i libici vuol dire far entrare dei soci che potrebbero non fare gli interessi di Verona e del Veneto", ha concluso il sindaco di Verona.

Ma il deputato del Pd Matteo Colaninno mette in guardia dalle intromissioni della politica nelle banche. "C'è una pesante regressione del mercato finanziario italiano a una decina d'anni fa, è in gioco l'indipendenza del sistema bancario dalla politica. Le fondazioni facciano i loro interessi e quelli del territorio, ma la governance di una banca deve presidiare l'indipendenza di una banca".

"Sono rientrato sabato scorso dall'America dove ero stato per un road show e nel pomeriggio una parte degli azionisti mi hanno detto che avevano deciso di sostituirmi", ha confessato ieri Profumo 1 ai suoi più stretti collaboratori. "La verità – ha detto ancora Profumo, secondo quanto riportato da fonti interne dell'istituto – è che sono un personaggio scomodo, non faccio parte del sistema, ho rifiutato la Telecom quando al governo c'era il centrosinistra, ho sbattuto la porta dal Cda Rcs".

Ha aperto in deciso ribasso questa mattina a Piazza Affari il titolo Unicredit, in vista del consiglio di amministrazione straordinario nel corso del quale l'amministratore delegato Alessandro Profumo potrebbe dare le dimissioni. Dopo aver aperto in calo di oltre il 3,8%, il titolo ha recuperato terreno: poco dopo le 10 le azioni cedevano il 2,42% a 1,893 euro, e dopo le 11 le perdite si riducevano ancora (-1,13%).

Fonte: www.repubblica.it

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A revista ComunitàItaliana é a mídia nascida em março de 1994 como ligação entre Itália e Brasil.