L’Aula del Senato ha votato la fiducia posta dal governo sul maxiemendamento interamente sostitutivo del testo del ddl sulle unioni civili con 173 si’, 71 voti contrari e nessun astenuto. “La giornata di oggi restera’ nella cronaca di questa legislatura. E nella storia del nostro Paese”, ha scritto su Facebook il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. “Abbiamo legato la permanenza in vita del Governo a una battaglia per i diritti, mettendo la fiducia. Non era accaduto prima, non e’ stato facile adesso. Ma era giusto farlo. Leggo critiche, accuse, insulti. Rispetto tutti e ciascuno, dal profondo del cuore. Ma quel che conta e’ che stasera tanti cittadini italiani si sentiranno meno soli, piu’ comunita’. Ha vinto la speranza contro la paura. Ha vinto il coraggio contro la discriminazione. Ha vinto l’amore. Se come minaccia qualcuno, io andro’ a casa perche’ “colpevole” di aver ampliato i diritti senza aver fatto male a nessuno, lo faro’ a testa alta. Perche’ oggi l’Italia e’ un Paese piu’ forte. Perche’ oggi siamo tutti piu’ forti”, ha dichiarato il premier.
“Oggi approviamo la legge sulle unioni civili al Senato e quella sul conflitto di interessi alla Camera. Difficilmente in altre legislature, lo stesso giorno, si sono affrontati testi tanto importanti. Stiamo recuperando il tempo perso in passato per far tornare a correre il nostro Paese”, ha esultato il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi.
“I voti di Ala sono stati aggiuntivi, e non determinanti”, ha commentato il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda. E a chi gli ha chiesto se Renzi debba salire al Colle, ha risposto: “Ma no, non c’e’ alcun bisogno”. Il voto favorevole alla fiducia da parte del gruppo Ala “non e’ una cosa che, di per se’, certifica il passaggio nella maggioranza”, ha sottolineato il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
“La legge sulle unioni civili approvata al Senato, dopo un confronto difficile e tutt’altro che scontato, apre una pagina nuova decisiva per affermare diritti e doveri per tutti. Si tratta di un passo avanti frutto innanzitutto della tenacia del PD. Una legge che entra nella vita quotidiana di migliaia di persone che potranno vedersi cosi’ riconosciuti diritti come l’assistenza alla malattia, la reversibilita’ pensionistica, l’eredita’, l’utilizzo del cognome del partner. Ora occorrera’ andare avanti lungo la strada tracciata”, ha affermato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina.
Stralciate le adozioni, eliminato l’obbligo di fedeltà, il governo ha posto la fiducia sul maxiemendamento.
CIRINNA’ IN AULA, VIA ADOZIONI “UN BUCO NEL CUORE” – “Siamo stati costretti, pur di arrivare all’approvazione di questa legge, a prendere una decisione durissima: procedere con la fiducia. Ve lo dico chiaramente, noi non ce la siamo sentita di esporre alla roulette del voto segreto i diritti delle persone”, ha detto Monica Cirinna’, la senatrice del Pd ‘madrina’ della legge sulle unioni civili, ripercorrendo le tappe dell’iter del ddl, dal no dei 5 Stelle al canguro in poi. Cirinna’ non ha nascosto la delusione: “Lo stralcio dell’art.5 resta un buco nel mio cuore”, ovvero l’eliminazione della stepchild adoption, ma la legge riscritta nel maxiemendamento, “seppure menomata rappresenta un passo avanti”.
ALFANO ESULTA, “IMPEDITA RIVOLUZIONE CONTRONATURA” – Angelino Alfano esulta perchè con il nuovo progetto di legge che non permette le adozioni, “abbiamo impedito una rivoluzione contro natura”.