Comunità Italiana

Uomo su cupola San Pietro, ‘basta Monti’

Ha dormito sulla cupola di San Pietro l'imprenditore triestino che ieri a Roma si è arrampicato sul Cupolone per la seconda volta dopo circa due mesi. Marcello Di Finizio, che dalle 17 di ieri sta inscenando la sua protesta sul tempio della cristianità, dopo essersi calato fino a una sporgenza sopra una delle finestre del Cupolone ha esposto uno striscione dalla scritta: "Help!!! Basta Monti, basta Europa, basta multinazionali. Ci state ammazzando tutti. Sviluppo??? Questa è solo macelleria sociale".

Marcello Di Finizio ha avuto, si apprende in Vaticano, un lungo colloquio telefonico con i ministri italiani Piero Gnudi e Enzo Moavero. Il colloquio con i due ministri si è svolto ieri intorno alle 23 ma non è riuscito a dissuaderlo dalla sua protesta. Così l'uomo è ancora sulla cupola, mentre alle 10,30 il Papa terrà l'udienza generale in piazza San Pietro. Di Finizio protesta contro una direttiva europea che impone di mettere all'asta le concessioni in riva al mare entro il 2015. Ma l'imprenditore non è nuovo a iniziative di questo genere: già la scorsa estate, il 30 luglio, si era arrampicato sul Cupolone, sempre per protestare contro la direttiva Bolkestein.

I ministri Piero Gnudi e Enzo Moavero Milanesi sono disponibili a incontrare Marcello Di Finizio, l'imprenditore triestino che da ieri sera si trova sulla cupola di S. Pietro per protestare contro la politica economica del governo, "appena scenderà dalla Basilica". Lo rendono i due ministri in una nota congiunta. In particolare, il ministro per gli Affari regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi precisa che "nel corso dei vari colloqui che l'imprenditore triestino ha avuto durante la notte sia con lo stesso ministro Gnudi che con il ministro per le politiche europee, Enzo Moavero Milanesi (con i quali vi erano state altre riunioni in passato), è stata sempre ribadita da questi ultimi la piena disponibilità ad un incontro che peraltro avrebbe potuto svolgersi alle 12.30 di oggi, alla presenza di alcuni parlamentari che si occupano delle vicende relative alle concessioni balneari".

L'uomo si sarebbe calato dalla ringhiera del cupolone intorno alle 17 dopo essere entrato in visita alla cupola come un normale turista. Si é calato fino a una sporgenza sopra una delle finestre del Cupolone dove ha srotolato il suo striscione. Secondo quanto si apprende la Gendarmeria vaticana ha richiesto un intervento dei vigili del fuoco vaticani per arrivare all'uomo e farlo scendere.

"Non sono un pazzo suicida, sono solo disperato. Scenderò solo se il governo si impegna a convocare subito un tavolo con i rappresentanti dei balneari. Questa storia deve finire, l'Italia deve ripartire". Così al telefono con Sky Tg24 Di Finizio. "Finora ci sono state solo promesse, hanno fatto solo tagli – ha detto – Ho parlato al telefono con dei ministri, ma non scendo per ricevere solo una pacca sulla spalla e un calcio in c…, come sempre". Di Finizio ha riferito di trovarsi "sul tetto del lucernaio della cupola di San Pietro", dove ha passato la notte.

SOLIDARIETA' BALNEARI DI VIAREGGIO – I balneari di Viareggio sono solidali con Marcello Di Finzio, l'imprenditore triestino che da ieri si trova sulla cupola di San Pietro per protesta contro la politica economica del governo. Appena hanno appreso la notizia che l'uomo sosteneva la loro stessa battaglia, una decina di balneari della Versilia sono partiti per Roma e ora sono proprio sotto la cupola per dimostrare la loro una solidarietà. "Siamo qui sotto per far sentire che non è solo – dice Emiliano Favilla del Comitato viareggino 'no alle aste' – ma sono arrivati anche rappresentanti dalle Marche, dallo stesso Lazio, siamo una sessantina di persone che vogliamo trovare tutti una soluzione alle nostre vicende. Certo Di Finzio purtroppo ha avuto il ristorante che è andato distrutto per un incendio su un terreno demaniale e la sua situazione è diversa dalla nostra in quanto si trova senza l'impresa materiale, però come noi vive l'incertezza del futuro, senza che le banche gli diano un mutuo per poter riprendere la sua attività e con il rischio delle aste, insomma il suo gesto disperato deve far riflettere, noi non siamo qui certo per istigarlo, ma sicuramente – afferma Favilla – per fargli sentire che non è solo in attesa che venga ricevuto da qualche ministro come ha richiesto in queste ore di trattative".

Fonte: Ansa