Premettendo che “nessuno di noi ha mai espresso la volonta’ di aderire al Pd”, tuttavia “eravamo a disagio all’interno dei gruppi in cui abbiamo militato”, ma “non rinneghiamo niente” ha affermato Verdini in riferimento alla sua storia politica in Forza Italia e al fianco di Berlusconi.
“Non rimpiangiamo” il passato politico di provenienza “ne’ rinneghiamo nulla – sottolinea Verdini – siamo stati con Berlusconi dal ’94, lui ha cercato di ammodernare il Paese, sono stati anche commessi degli errori, ma ci abbiamo creduto e ci crediamo e per questo va portata avanti fino in fondo la semplificazione del sistema politico e la cecita’ che deriva a volte dalla faziosita’ impedisce di vedere che questo processo verso il bipartitismo renderebbe l’Italia concorrenziale con gli altri paesi”.
Quanto al rapporto con Berlusconi, Verdini tiene a spiegare: “E’ uno strappo, un divorzio, che fa male e per questo non vorrei parlarne, ma nessuno finisce e nessuno muore”. Il senatore toscano ribadisce che lo lega a Berlusconi “un profondo affetto, ma vediamo le cose in maniera diversa.
Berlusconi e’ sempre stato lungimirante e guarda ad una dimensione piu’ alta, ma non serve una dimensione piu’ alta se poi non vedi le possibilita’ che ci sono nella situazione attuale”. Detto questo, “la nostra storia legata a Berlusconi e’ straordinaria”.
Sono 10 i senatori verdiniani che hanno dato vita al nuovo gruppo al Senato. Il nuovo gruppo, ‘Alleanza liberalpopolare-Autonomie’, che sara’ affiancato anche da un’associazione omonima, di cui Verdini e’ presidente, e’ cosi’ composto: Lucio Barani capogruppo; Riccardo Mazzoni vicecapogruppo vicario; Eva Longo vice capogruppo; Giuseppe Compagnone tesoriere; Vincenzo D’Anna portavoce del gruppo a palazzo Madama; Ciro Falanga segretario; gli altri componenti sono Pietro Langella, Antonio Scavone, Riccardo Conti e Denis Verdini.(AGI)